La vitamina D è un gruppo di molecole i cui effetti interessano tantissimi aspetti diversi della salute umana: non è solo importante per la salute dell’osso ma anche per altri tipi di tessuti, tra cui la pelle.
La carenza di vitamina D è associata a diverse patologie, tra cui il cancro: ci sono infatti prove che la sua integrazione riduca l’incidenza complessiva del cancro, anche se non sufficienti per dimostrare un effetto causale.
Rispetto ai fabbisogni giornalieri possiamo assumere una minima parte di questa vitamina dagli alimenti (circa 8-10% in una dieta onnivora), in natura la principale fonte sarebbe l’esposizione solare della nostra pelle. Questa però al momento non è la fonte più sicura per soddisfare i fabbisogni: sappiamo infatti dall’American Academy of Dermatology che i rischi dell’esposizione solare superano i benefici.
Come fare allora?
Va assunta tramite un’integrazione senza mai passare però dal “fai da te”.
Serve infatti un’indicazione medica basata su esami sierologici, perché se integrata in eccesso può avere effetti dannosi e diventare tossica per il corpo.
Massima attenzione andrebbe fatta anche per l’integrazione con megadosi ogni n. mesi (modalità ormai obsoleta anche se ancora troppo usata), perché può causare l’eccesso di vitamina D e portare perdite di calcio con conseguente indebolimento dell’osso. In letteratura, infatti, sono segnalati maggiori rischi di caduta e fratture quando la vitamina D viene assunta con megadosi.
Nelle prossime settimane scopriremo quindi come si dovrebbe integrare la vitamina D e sfateremo alcuni miti presenti su questa fondamentale vitamina.
di Alessandra Zanini
Fonti
1. https://www.wcrf.org/
2. www.airc.it
3. https://www.melanomaimi.it/images/Materiale_divulgativo/IeN_Opuscolo_2_2020
4. High-Dose Vitamin D Supplementation May Lead to Increased Risk of Falls. Journal of Clinical Out-comes Management. 2016 February;23(2)
5. Nutrients. 2017 Jun 24;9(7). pii: E652. doi: 10.3390/nu9070652.