Genova, 28 febbraio 2025
Negli ultimi anni, i tatuaggi sono diventati sempre più popolari, coinvolgendo un’ampia fascia della popolazione. Tuttavia, la consapevolezza sulle buone pratiche di cura della pelle tatuata e sulla prevenzione delle patologie cutanee, incluso il melanoma, rimane limitata. Il tatuaggio può infatti mascherare lesioni pigmentate e rendere più difficile una diagnosi precoce, rappresentando una sfida per la dermatologia preventiva.
Per rispondere a questa esigenza, è stata avviata una ricerca nazionale dell’IMI, coordinata dal Prof. Ignazio Stanganelli dell’Università di Parma e dell’IRCCS IRST Istituto Tumori Romagna, con l’obiettivo di valutare il livello di conoscenza e sensibilizzazione sia della popolazione tatuata che dei tatuatori. Lo studio mira a raccogliere dati utili per sviluppare strategie mirate di educazione sanitaria e prevenzione. L’indagine prevede la somministrazione di due questionari anonimi, uno dedicato ai tatuati e uno ai tatuatori, accessibili ai seguenti link:
Questionario anonimo per la popolazione tatuata:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSerR8cAXamLkOvlMPI1aRRDPgx1rq6emB6rfmkoW5sQMIx
Questionario anonimo per i tatuatori:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScY9JPKfw54Som37Yt-2EyhDOFHUJ1AkffdiKmvT4Jxklr-
IMI ha già promosso iniziative di sensibilizzazione nella popolazione, anche con il coinvolgimento degli operatori del settore e delle associazioni pazienti, partendo dalla storia di Massimo Amodio, testimonial del Webinar ‘Il melanoma nascosto nel tatuaggio’, che raccontava la sua esperienza con il melanoma insorto nel tatuaggio che rappresentava l’Urlo di Munch.

